lunedì 22 maggio 2017

Rubber's Lover - cyberpunk giapponese alla massima potenza



Valutazione: 8.5/10


Rubber's Lover è un film giapponese del 1996 diretto da Shozin Fukui, regista che era già noto nel panorama dark undergroung degli anni '80 per aver diretto quel macigno di 964 Pinocchio (e un paio di cortometraggi). Il suo primo lavoro completo era più un esercizio di stile mirato a disturbare lo spettatore e poco più con le sue adorate scene di vomito, urla e distorsioni visive e uditive, ma con Rubber's Lover Fukui si è davvero superato, aggiungendo uno spessore non irrilevante alla sua opera. Lo scheletro scenografico è simile a quello utilizzato nei suoi lavori precedenti: atmosfere cupe, luci stroboscopiche e disturbanti, ed estrema violenza fisica per condire il tutto; tuttavia, rispetto a 964 Pinocchio, qui il concetto è più elaborato e la struttura della trama è più lineare, quindi è più coeso e, allo stesso tempo, più apprezzabile del suo predecessore.
Fondamentalmente il film tratta di un laboratorio in cui scienziati eseguono esperimenti su cavie umane con lo scopo di sbloccare un certo potenziale psichico, tramite torture, droghe e rielaborazioni software. Dopo una serie di esperimenti andati male, il lavoro eseguito su un certo Shimika sembra avere successo, ma inaspettatamente quel potenziale psichico scatenato in lui finisce per ripercuotersi sugli scienziati in primis, e successivamente anche su Shimika stesso, il quale cade egli stesso vittima dei suoi poteri.
Tutto viene rappresentato con saturazioni di bianchi e neri al limite del guardabile, riprese frenetiche, colonne sonore abissali, scene gore da far impallidire l'Enigmista (con annesso il letterale stupro di tutti i tabù sociali e umani), e urla ininterrotte al limite del sopportabile; senza considerare l'accuratezza maniacale dei costumi fetish industrial in latex, con marchingegni meccanici annessi.


 Insomma, una specie di versione metallica di Frankenstein, una dinamite industrial/noise che esplode al rallentatore per un'ora e mezza di ipnotico clangore metallico e sconvolgente brutalità infernale; un capolavoro cyberpunk psichedelico grottesco, macabro e glaciale da orgasmo che ancora oggi ha ancora molte emozioni da trasmettere e materiale con cui stupire; un'opera miliare che difficilmente riuscirà ad avere rivali in quanto a valore artistico e capacità di penetrare mente e corpo dell'osservatore; ironicamente infatti lo spettatore viene modellato, esattamente come i soggetti umani all'interno del film vengono colpiti, distrutti e disintegrati dai suddetti esperimenti, venendo così portata a compimento una sorta di ricorsione e interscambio, secondo cui persino l'osservatore diventa una cavia umana nel processo.

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