I fuochi
fatui sono fiammelle di colore variabile (dal blu, al verde, al giallo, al rosso) che
appaiono di notte in luoghi specifici, come cimiteri, paludi o stagni. Hanno
molti nomi diversi perché esistono numerose leggende su di essi, derivanti da
culture diverse. Ultimamente è diffusa un’ipotesi sulla loro origine, ovvero che
si tratti di fiammelle derivate dalla combustione del metano e della fosfina
dovuta alla decomposizione di resti organici. I testimoni di questo fenomeno,
però, affermano che i fuochi fatui siano freddi, perciò l’ipotesi precedente è
da scartare, perché, senza manifestazione di calore, è improbabile che si tratti di una vera e
propria combustione. Le leggende sui fuochi fatui sono numerosissime e in
questo articolo riporterò le principali.
CULTURA
ANGLOSASSONE
Nella
cultura anglosassone, il nome di queste fiammelle è Will o’ the Wisp e deriva
dalla storia di un personaggio di nome Will. Will era un fabbro, che era stato
malvagio in vita e, quando arrivò alla fine dei suoi giorni, ricevette una
possibilità di redenzione da San Pietro. Essendo l’uomo incapace di porre
rimedio ai propri errori, come punizione per le sue ripetute malefatte, venne
condannato a vagare per sempre sulla Terra, con un pezzo di carbone luminoso
per scaldarsi e cercare la strada per la redenzione. Will, però, usò il carbone non
per redimersi, bensì per attirare le persone in fitte foreste o pericolose
paludi, conducendole alla morte. Da questa vicenda si può capire che nella
cultura anglosassone, i fuochi fatui siano considerati delle entità maligne.
CULTURA
IRLANDESE
In Irlanda,
il nome dei fuochi fatui è Jack-o’-Lantern, derivante dalla storia di un uomo
dipendente dall’alcool (di nome Jack), che riuscì ad ingannare il diavolo per
saldare un suo debito in un locale. A causa del suo comportamento, egli venne
bandito sia dal paradiso, sia dall’inferno, e fu costretto a vagare per
l’eternità sulla terra, dotato solamente di una lanterna. Anche in questa
cultura, queste fiammelle sono viste come esseri maligni
FOLKLORE
GALLESE
In Galles i
fuochi fatui prendono il nome di fuochi fatati. Secondo una storia popolare,
questi fuochi venivano trasportati da un folletto, di nome Pwca; la storia
narra che un viandante, di sera, sulla strada del ritorno verso casa, vide
nella nebbia una debole luce muoversi a poca distanza dal suolo. Nella penombra
gli parve di scorgere anche un piccolo uomo ricurvo che sorreggeva la lanterna
da cui derivava la luce. L’uomo seguì la luce e l’omino per diversi chilometri,
pensando che lo avrebbe condotto a casa , ma, di colpo, si ritrovò sull’orlo di
un precipizio, in fondo al quale scorreva impetuoso il torrente in piena. In
quel momento, il viandante si rese conto che la luce era sospesa a mezz’aria, al
di sopra del torrente, anche se nel buio gli sembrava di vedere ancora il
piccolo uomo che sorreggeva la luce guardarlo con uno sguardo maligno, e ridacchiare.
Poi, la luce svanì di colpo, e l’uomo si ritrovò solo, a chilometri da casa,
nel buio più totale e sull’orlo di un precipizio. Anche in questa cultura, i
fuochi fatui sono esseri malvagi che conducono i viventi alla morte.
DANIMARCA,
FINLANDIA E SVEZIA
In questi
paesi, alle fiammelle colorate, viene dato il nome di Lygtemænd (uomo-lanterna) e si tratta di un piccolo
folletto che, nel periodo autunnale, nasconde
grandi tesori in terreni paludosi o sul fondo dei laghi, accendendo una fiamma
sopra il nascondiglio, cosicché un fortunato passante possa trovarlo. Al
contrario della cultura anglosassone, in questi paesi i fuochi fatui sono visti
come creature benevole.
FRANCIA
In Francia,
i Feau Boulanger, sono anime perdute appartenute a persone, principalmente
bambini, morte senza aver ricevuto il sacramento del battesimo, e che, di
conseguenza, sono costrette a vagare senza pace sulla terra. Secondo le leggende
ci sono due modi per aiutare le anime di queste persone a trovare la pace:
·
- Rivoltare il proprio cappello o mantello, in modo che il fuoco possa perdersi al suo interno.·
- Piantare un coltello nel terreno, con la lama rivolta verso l’alto, in modo che l’anima possa suicidarsi e liberarsi dalla maledizione.
ITALIA –
TRENTINO
Una volta, in Trentino, esisteva un paesino, di nome Piubago , che venne raso al suolo da un
terremoto e da un’inondazione del vicino torrente. Del paese non rimase nulla,
tranne la chiesa di San Giacomo e, secondo la leggenda, camminando in quella
zona, ancora oggi, è possibile vedere delle luci vagare per la piana. Ci sono
due teorie sulla natura di quelle luci:
·
Sono
le anime degli abitanti del paese che vagano alla ricerca della chiesa di San
Giacomo
·
Sono
le anime degli abitanti defunti prima della catastrofe, che hanno interrotto il
loro sonno quando il paese è stato distrutto, e che sono alla ricerca delle tombe in cui riposavano
ITALIA –
SONDRIO
Questo
fenomeno, localmente viene definito “il
caso delle inquietanti fiammelle di Caiolo e di Berbenno”. I viandanti che, dopo il crepuscolo, percorrono una strada di
campagna nella piana di Caiolo, vengono inseguiti da fiammelle misteriose che
sorgono all’improvviso dal terreno e vagano come anime in pena .Nel folklore
locale si continua a pensare al diavolo, alle streghe e a tutte le creature
della notte.
Valentina
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